La vita come installazione non lineare

Life

Per quanto questo contraddica il comune sentire. la vita e’ di per se un percorso non lineare. Siamo soliti pensare all’esistenza come ad una sequenza permanente di ore, giorni e anni che si susseguono. Ma uno sguardo più’ attento rivolto alle infinite soggettività’ dimostra quanto sia remota la possibilità di trovare un processo lineare di causa ed effetto nel randomico flusso di coscienza. “LIFE – fluid, invisible, inaudible …“, installazione non lineare ad opera di Ryuichi Sakamoto and Shiro Takatani, in mostra fino al 4 novembre al NTT InterCommunication Center[ICC] diTokyo, riproduce questo dato di fatto. L’opera consiste in una griglia di 3 x3 acquari acrilici, 30 cm di altezza e 1 metro quadrato ognuno, appesi al soffitto di una stanza buia. Ogni acquario contiene un sottile strato di liquido ed ha degli amplificatori attaccati a due estremità. Delle onde ultrasonore creano una nebbia artificiale, filtrando pattern fluidi. Proiettate attraverso le vasche le immagini di Takatani, tra cui riprese dei campi nazisti, scontri razziali negli Stati Uniti del Sud e racconti di stenti, assumono una qualità onirica dal momento che sembrano fluttuare nell’aria. Dagli amplificatori che accompagnano gli acquari musiche e suoni presi da LIFE, l’opera originale composta da Sakamoto nel 1999, danno il loro inquietante contributo all’effetto generale. Guidate da un programma a controllo casuale, file sonori e visivi sono richiamati senza logica dal database per creare un’installazione in costante cambiamento. Ogni significato è oscurato dall’uso non lineare di suoni e immagini che potrebbero essere visti e ascoltati per ore senza mai incontrare una combinazione uguale. Come se l’intento fosse di pagare un omaggio alla casualità della vita che, alla fine, è del tutto priva di senso.

Valentina Culatti