Ex Pharao, manipolazione meccanica di un lavoro orchestrale

Ex Pharao

Ex Pharao è una rielaborazione dell’omonima opera dodecafonica di Arnold Schönberg e delle vicende di Mosé e di suo fratello Aronne, del loro rapporto con il popolo di Israele e della dialettica interna che contrappone i due fratelli tra dubbi, tentazioni idolatriche e rinnovata fede. André e Michel Décosterd, l’uno musicista, l’altro architetto, uniti artisticamente sotto la sigla Cod.Act, hanno messo in atto il tentativo di visualizzare l’opera del compositore austriaco come un’installazione nella quale viene restituito al visitatore un ruolo centrale, quello dell’attore che si trasforma in direttore d’orchestra. Interagendo con l’installazione il visitatore incarna infatti il ruolo del popolo di Israele, mentre muovendosi al suo interno modifica l’intensità del suono dell’orchestra e del coro, finendo dunque per rispondere alle repliche dei profeti. L’installazione (attualmente in mostra alla galleria [plug.in] di Basilea) è stata realizzata cercando di conservare la massima fedeltà alla struttura dell’opera originaria della quale è stata presa solo la parte nella quale Mosè e Aronne fronteggiano lo scettico popolo di Israele. Per ottenere tale fedeltà i fratelli Décosterd, applicando una logica di tipo seriale, hanno riscritto la partitura musicale in modo tanto rigoroso da potersi adattare perfettamente agli stumenti offerti dal computer per la manipolazione del suono. Come risultato di tale sforzo, in Moses und Aron le alterazioni sonore innescate in tempo reale dall’interazione del visitatore non producono mai alcuna variazione di uniformità rispetto all’opera di Schönberg. L’installazione è costituita da un corridoio delmitato da due coppie di corde che vuole rappresentare il contesto fisico dell’opera di Schönberg, al suo interno dunque si succedono le diverse scene dell’opera. I cavi controllano la rotazione di due leve, all’estremità di ciascuna delle quali è posto un altoparlante che rappresenta, nell’intenzione degli autori, l’uno Mosè, l’altro Aronne. Entrando nel corridoio, il visitatore si trova letteralmente di fronte ai profeti, mentre, facendo pressione sui cavi, determina la modifica di alcuni parametri sonori e dunque finisce per agire sull’espressività del coro e dell’orchestra. Procedendo poi nel corridoio il visitatore è raggiunto dalla voce dei due profeti, a questo punto è al centro del dramma, è parte di esso e vi partecipa con tutti i propri sensi. Un’occasione unica di vivere un’esperienza autenticamente multisensoriale nella quale l’interattività dei gesti crea il contesto per stabilire una relazione profonda con l’opera di Schönberg, per confrontarsi con la potenza del mito e per confondere il proprio destino con quello del “popolo eletto”.

Vito Campanelli