Uokand (Tapelake), giocare con una distesa di nastri.

Dan Perrone

Le audio cassette, il medium che ha offerto a milioni di utenti infinite possibilità di ricombinare in chiave personale suoni ed emozioni introducendo la moda della compilation auto-prodotta, sembrano ormai un ricordo di un passato lontano. La MP3 generation, abituata com’è a gestire immense quantità di dati digitali con pochi semplici click, può solo sorridere di fronte ai limiti di una simile tecnologia, accade così che Currys, uno dei più grandi rivenditori di elettronica dell’Inghilterra (con oltre 500 punti vendita), ha recentemente comunicato che non venderà più audio cassette appena gli attuali stock di merce saranno esauriti. Siamo di fronte ad un vero e proprio epitaffio, tuttavia – come spesso accade – un oggetto morto da un punto di vista commerciale può trovare nuova vita trasformandosi in materiale da plasmare in chiave artistica. Succede così che le audio cassette, proprio nel momento in cui escono definitivamente dagli scaffali dei negozi, diventano protagoniste di una serie di installazioni e performance che investono i quattro angoli del pianeta. Tra esse merita una particolare menzione l’installazione del DJ statunitense Dan Perrone che ha costruito una sorta di paesaggio lunare rivestito con il nastro di tantissime audio cassette, dove lascia scorazzare un auto-modellino radiocomandato che monta, nella parte inferiore, la classica testina di un walkman. Muovendo il modellino avanti e dietro si producono strani suoni che, associati agli aspetti visuali della scultura, danno vita ad un ambiente percettivo interattivo nel quale lo spettatore è invitato ad immergersi. Uokand (Tapelake), questo il nome dell’istallazione, nelle intenzioni dell’autore costituisce una forma di riappropriazione di una tecnologia sorpassata, in grado di testimoniare come il mondo nel quale viviamo è definito soprattutto dalle nostre percezioni. Il nastro delle audio cassette è protagonista anche di Audio Bombing, una forma alternativa di graffiti inventata presso il Siebel Center dell’Università dell’Illinois: si parte da un audio cassetta dove vengono registrate informazioni come musica, poemi, ma anche letteratura sovversiva. Dopo tale registrazione la cassetta viene smontata ed il nastro tagliato nei punti che contengono le informazioni prescelte. I segmenti di nastro così creati vengono utilizzati per taggare oggetti e luoghi, dove possono essere ascoltati dai passanti muniti di una speciale bomboletta spray, così come della testina di un walkman.

Vito Campanelli