Deaf 2007, Interact or Die! report

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Il Deaf (Dutch Electronic Art Festival) è sempre stato diverso dagli altri festival, con una esperienza di lunga data (il V2_ che l’organizza ha celebrato i 25 anni d’attività), indagando argomenti d’attualità nella ‘forma festival’. Essendo realizzata in uno spazio condensato, l’edizione 2007 è stata caratterizzata da un grosso sforzo nel costituire un ponte on la Cina e con i suoi fenomeni artistici digitali e non. Quindi la presenza cinese è stata notevole: venti ospiti (curatori, artisti e professori) da tutto il paese rappresentando potenzialmente diverse istituzioni e realtà. Ma, nonostante ciò, nei molti dibattiti focalizzati o che coinvolgevano questi ospiti, veniva tracciata solo una vaga immagine complessiva della ‘scena’. Ognuno di loro, infatti, sembrava molto preoccupato di cosa dire, generalmente facendo affermazioni più generali in pubblico, oltre ad una sensazione diffusa di qualcosa che si perdeva durante la traduzione. Cionondimeno era possibile mettere insieme tracce e segnali sparsi, ma perloppiù afferenti ad una interpretazione personale. Queste contraddizioni erano largamente dimostrate nella ‘The Evening of the Long March’ una performance di Lu Jie vs. Henk Oosterling. Una rappresentazione teatrale, nella forma di un processo pubblico contro la Long March Foundation (fondata da Jie), coinvolgeva altri ospiti e il pubblico, in un intensissimo monologo/dibattito sulla Cina e sul suo attuale hype economico e culturale, inclusi le reali difficoltà che si incontrano cercando di decodificarlo da una prospettiva occidentale. E la sentenza virtuale è stata emblematica “il mercato dell’arte vi giudicherà”. Una performance molto diversa è stata fatta dalla The Ludic Society, guidata da Margarete Jahrmann. La sua esperienza e le sue teorie nel gaming sono state infuse in un gioco online/offline giocato in maniera ufficiale di fronte ad un’audience teatrale. L’esperienza complessiva sembrava quella di osservare un processo di gioco nel suo svelarsi, usando RFID per tracciare gli oggetti nella realtà e rappresentarli in GoogleMaps, con gli spettatori che assistevano agli eventi in corso fuori dal teatro, e un certo numero di eventi nella vita reale (chiamate telefoniche, teorie spiegate a voce…) che interagivano con i giocatori e i conduttori del gioco sul palco. La mostra, d’altro canto, ha suscitato reazioni diverse, esibendo alcuni dei più recenti lavori sulla breccia (lo psichedelico e basato sul suono ‘Death Before Disko’ di Herwig Weiser, l’interfaccia da videogame fisica di ‘Object B’ di Exonemo e ‘Roots’, i cristalli di metallo che crescevano in un liquido illuminato da una luce arancio, di Roman Kirschner), accanto ad altri interessanti, ma non più recentissimi (‘Harddisko’ di Valentina Vuksic o ‘World Wide Ensemble’ by Antoine Schmitt). Inoltre, fra le opere di artisti cinesi selezionate c’erano il famoso video ‘Chinese Portraiture’ di Zhou Hong Xiang, gli umani che si arrampicavano lungo una scala fatta di monitor in Go Up! Go Up!’, di Hu Jie Ming e il minaccioso video circolare di persone in avvicinamento, ‘Surrounded’ di Yang Zhenzhong, Infine la conferenza ‘Connected Archives’ confrontava strategie di archiviazione digitale (che costituisce una attuale necessità) con Eric Kluitenberg (De Balie), Nadia Palliser (ISEA Online Archive), David Garcia (Next Five Minutes) Sandra Fauconnier (V2_ archive), Oliver Grau (Database of Virtual Art) and Wolfgang Strauss (Netzspannung.org). Le sessioni mattutine (intitolate ‘Snack&Surge Brunch’) erano curate da Nat Muller, e accompagnate da cibo delizioso e coreografico nonchè a tema, servito all’entrata. Fra queste: ‘Out in the Open’ una presentazione della seminale esperienza del NODE.London fatta da Tim Jones (Project Coordinator) e Lauren A Wright curatrice di Furtherfield.org più Saul Albert, ravvivando lo spirito dell’evento tenutosi nel 2006, e ‘Media Insurgency’ che ha ben reso gli sforzi hacktivisti in diverse piattaforme concettuali, con Andrea Natella, direttore creativo di guerrigliamarketing.it, Naeem Mohaiemen, editor di shobak.org, e con un’intervento in streaming video dal vivo dall’Extramadura (in Spagna) di hackitectura e Brian Holmes. Il manifesto sull’interazione del festival era basato sull’incremento di senso nello scambio di segnali all’interno di un network, a prescindere dal tipo di network. E c’erano, come al solito, moltissime possibilità d’interazione al DEAF, nel bene e nel male.