Auditory Seismology, il suono della terra

Auditory Seismology

Auditory Seismology è un progetto sviluppato da Florian Dombois, studioso che dirige l’Institute for Transdisciplinarity dell’University of the Arts di Berna. Il punto di partenza è rappresentato dalla constatazione che lo spettro di frequenza di un’onda sismica è al di sotto di 1 Hz, mentre lo spettro audio umano è circa 20 Hz; per rendere udibile l’inudibile Dumbois ha dunque compresso l’asse del tempo di un sismografo in base ad una valore pari a 2000 volte quello normale e ha quindi inviato il segnale così ricavato ad alcune casse amplificate. Il risultato sbalorditivo è, in una parola, il suono prodotto da una scossa sismica. L’esperimento ha una duplice valenza, da un lato ha reso udibile un fenomeno che normalmente è studiato solo attraverso un approccio visuale, fornendo dunque l’opportunità di affrontare nuovi aspetti del fenomeno sismico; dall’altro ha offerto a tutti noi l’opportunità di ascoltare un’affascinante rappresentazione di quello che potremo chiamare “il suono della terra”, ovvero il rumore che gli innumerevoli strati che compongono il sottosuolo producono nel proprio incessante, seppur lentissimo, movimento. I presupposti scientifici dell’esperimento non devono trarre in inganno, Dumbois ha dato luogo ad una tipica operazione di spostamento di registro linguistico, molto comune nell’arte contemporanea. Nelle sue installazioni ci offre l’opportunità di ascoltare fenomeni che sono solitamente rappresentati attraverso un approccio visuale fatto di curve, grafici e modelli in 3D, siamo dunque indotti ad abbandonare un dominio sensoriale (la vista) per entrare in un altro (l’udito): esiste un linguaggio artistico più contemporaneo?

Vito Campanelli