Ombea, interazione fisica paradossale

Ombea

‘Queste persone spaventate dal silenzio’ scrive Chuck Palahniuk in Lullaby, ‘questi sound-oholics sono i miei vicini’. E in quello che riconoscono essere un mondo popolato da silenzio-fobici, per resistere all’attacco del rumore’, alcuni studenti della FAMU (Film Academy of Prague) hanno realizzato OMBEA, installazione interattiva che reagisce ai movimenti del visitatore secondo una paradossale equazione. Quattro speakers, quattro fonti di luce e due videocamere sono poste in uno spazio isolato dalla luce e dal rumore provenienti dall’esterno. Fuori dallo spazio interattivo si trova il computer che controlla le reazioni di Ombea, facendo corrispondere al movimento la creazione di buio e rumore, mentre all’immobilità si attivano luce e silenzio. Al visitatore non vengono date indicazioni prima di accedere all’installazione stessa nella quale è obbligato arrestare per otto minuti, il tempo necessario per percepire lo spazio e la sensazione del movimento. La lezione è simile a quella appresa annaspando nell’acqua quando si teme di affogare: la calma serve per galleggiare, e del resto ragionando con traquillità tutto diventa più chiaro. Ed è proprio ad una simile consapevolezza che gli autori vogliono fare giungere lo spettatore attraverso questa meditazione controllata che manifesta la presenza fisica in maniera paradossale.

Valentina Culatti