Reject Me, State Scrounging as Means of Production

Reject Me, Special guest, reject_me.jpg

Gli atti di frode hanno un particolare (controverso) posto nella storia delle arti performative (performing arts). Essi sono riconosciuti come performance di sfida. Ciononostante i reali problemi con la legge le mettono in un ‘limbo’ critico. Premiato all’ultimo ReadMe 100, Reject Me dell’anonimo artista britannico che si firma come ‘Special guest’, genera lettere di ‘rifiuto’ ad una richiesta d’impiego perfettamente credibili ma false. Il software permette all’utente di stampare le lettere per presentarle successivamente ad un Job Center locale per ottenere i benefici monetari della ‘social security’. Il testo standard utilizzato nelle lettere è stato semplicemente ottenuto da una ricerca in rete, ed è diventato così un tipo ‘tattico’ di template. Può un fake generato dalla macchina che s’inserisce perfettamente nei meccanismi sociali, ottenendo pragmaticamente un risultato diverso da quello convenzionale (la conferma dei sussidi), essere considerato un crimine? Non è solo un software in termini di codice eseguito, ma anche in termini di un algoritmo che trasforma input in output con un certo potere, se usati di conseguenza. La riduzione di un ‘documento’ al suo codice generativo può essere un atto politico. Il template risultante può essere usato come un simbolo dell’intervento individuale nei sempre più rigidi meccanismi della burocrazia. In fin dei conti, entrare nel dominio di conoscenza burocratico con simulazioni della realtà significa rompere ogni certezza.