DiY Survival, there is no subculture, only subversion

(edited by) Betti Marenko

c6.org, ISBN 0955066492
Nella rispettata tradizione delle riviste indipendenti stampate (zine o fanzine), ci sono radici lontane (fino al celebre Whole Earth Catalogue) di realizzazione di manuali fatti di trucchi efficaci e teorie per sovvertire l’ordinaria vita quotidiana, collezionando conoscenza popolare, spirito hacker e senso comune usato maliziosamente. Questo è uno degli esempi più recenti, con un design grafico simile (ricorda da vicino l’estetica punk), ma stampato con le tecniche senza sprechi di print-on-demand. L’hacktivism qui è talvolta inteso come atti singoli, come i ‘senseless act of beauty’ definiti da Stewart Home tanti anni fa, e qualche volta intesi come hack intuitivi del sistema. Compilato in seguito ad una ‘call’ pubblica su alcune mailing list mirate, è un’interessante collezione di vecchie e nuove pratiche provenienti da tutto il mondo. Efficace, divertente e persino un pizzico pretenzioso, il libro rappresenta interessanti pezzi d’informazione e le aperte contraddizioni dell’odierna media art radicale e performativa.