Scan, processed video

scan_processed_video.jpg

Dal momento in cui la macchina fotografica ha affiancato il pennello nel suo impegno di rappresentazione dell’esistente, il reale ha ufficialmente smesso di esistere come dato oggettivo. Al suo posto sono subentrati punti di vista, inquadrature, illuminazioni,angolature… Oggi i dispositivi di rappresentazione del mondo sono molti di più e, col digitale, consentono una manipolazione dei dati registrati sempre più profonda. I lavori che ne risultano, senza voler qui sciogliere il dilemma se siano arte o meno, concorrono in maniera fondamentale al dibattito sull’estetica del contemporaneo. In questo contesto Scan è un video che propone inquadrature fluide di scorci cittadini e passeggiamenti urbani stirati, deformati come per allungamento o replicati anche grazie al gioco delle simmetrie, in una forma non esattamente nuova. Per adesso il progetto sembra essere più interessante come processo che come risultato visivo. Infatti l’autore Scott Carver sperimenta su un video amatoriale con un software di image processing, realizzato grazie a un lavoro di gruppo presso il Center for Digital Arts and Experimental Media dell’Università di Washington. Così come dichiarato nel sito di presentazione del progetto, l’applicativo può essere usato sia per la post-produzione che per l’intervento live sul segnale video anche se, purtroppo, sembra non essere disponibile per il download.
Francesca Colasante