Read Only Memory, mischiare elementi macchinici e organici.

Read Only Memory

Un sistema di scansione laser 630-680 mm e un paio di lenti a contatto usa e getta. Questi gli strumenti necessari per mettere a punto Read Only Memory l’installazione di Judith Fegerl. La visualizzazione delle esperienze vissute e registrate in memoria indossando le lenti durante il giorno si ottiene grazie alla scansione dal laser che, attraverso l’azione combinata della luce monocromatica, dei depositi organici sulle lenti e della loro deformazione meccanica, provoca sulla superficie convessa della protesi visiva la formazione di un pattern astratto e contemporaneamente molto ben definito ma soggetto, in quanto registrato e visibile, a continua rilettura e reinterpretazione. In questo modo la lente risulta alterata nella sua funzione primaria e si trasforma da elemento protesico coadiuvante nella visione a fonte generatrice di immagini scaturite dal contatto e dall’interazione con il corpo organico. La commistione di elementi macchinici e organici e la ricostruzione dei propri processi percettivi utilizzati come basi ad uso e consumo dell’esperienza fruitiva sono alcuni dei tratti caratterizzanti dell’opera di Fegerl che, attraverso l’indagine su territori che possano condurre a inedite modalità autoespressive, si sviluppa e prende vita non solo come costruzione o installazione, ma anche, anzi soprattutto, grazie alle reazioni sensoriali del proprio pubblico.