Copyright Criminals, documentario sull’arte del campionamento

Copyright Criminals

Campionamento, copyright e collage, questi i campi di indagine del documentario, Copyright Criminals rigorosamente work in progress, girato da Benjamin Franzen, videogiornalista per la Changing Image, e Kembrew Mcleod, ricercatore in Communication Studies presso l’Università dell’Iowa. Attraverso la realizzazione di oltre cinquanta interviste con musicisti, artisti e rappresentanti dell’industria discografica mondiale cerca di tracciare un quadro abbastanza ampio e articolato del pensiero dominante circa lo stato dell’arte di una pratica, quella del campionamento di suoni, attualmente nell’occhio del ciclone di una polemica infuocata portata avanti a colpi di legge sul copyright, ma da cui nel corso degli anni sono scaturiti alcuni dei più apprezzati lavori del panorama musicale internazionale. Le voci, appartenenti nella maggior parte dei casi ad esponenti del panorama Hip Hop, storico pilastro del campionamento inteso come trasformazione creativa di suoni e non come pedissequa copia, rivendicano il diritto alla libertà di espressione sottolineando come le attuali restrizioni legali siano soltanto uno strumento di protezione di interessi economici nonché effetto di una sconfortante cecità interpretativa del fenomeno in questione. Infatti se è pacifico che “è assurdo pagare per uno “yeah” di mr. Brown”, come dichiara Harry Allen dei Public Enemy, il nuovo imperativo deve essere la ricerca sul cosa significhi essere creativi nell’era digitale in cui a volte la mera riproducibilità tecnica si presenta sotto le mentite spoglie di opera d’arte.

Francesca Tomassini