Speeds of Time, decostruire acusticamente il Big Ben.

Speeds of Time

Se certi suoni sono entrati nell’immaginario collettivo, è grazie a ciò che riescono ad evocare. Il Big Ben, ad esempio rappresenta non solo la città di Londra, ma il ricordo del tempo trascorso nella capitale inglese per milioni di persone, per un attimo spezzato dal suono dell’orologio. Speeds of Time di Bill Fontana è un’installazione sonora che ha decostruito la scansione temporale dei meccanismi all’interno dello stesso Big Ben, acquisita con dodici ore di registrazioni effettuate tramite sensori e microfoni, dislocati fin dentro le celebri campane. Il suono degli ingranaggi sovrapposto a quello dei rintocchi delle campane rende perfettamente il fluire del tempo e immerge in un incessante movimento necessario per garantire la socialità del segnale orario. La sua trasposizione in una galleria, ora visitabile su appuntamento, ne sconvolge la dislocazione spaziale, ricreando acusticamente un continuum di suoni ferrosi che ricrea per la mente il movimento del tempo. Già dallo streaming fruibile da web si può percepire questa dimensione, che nel privato di una postazione in rete, disegna un complesso di movimenti ticchettanti e di scansioni sonore che monopolizzano il senso dell’udito, lasciando che si sincronizzi sul fuso orario di Greenwich.