Radio Astronomy, streaming dallo spazio profondo

ARTificial Natural Networks

Uno degli aspetti peculiari delle trasmissioni in streaming è l’immediata delocalizzazione delle informazioni, grazia alla struttura capillare della rete che consente una ‘mondovisione’ personale continua, portando qualsivoglia contenuto locale sugli schermi di luoghi remoti.Questo vale sia per le trasmissioni video che per quelle audio, con queste ultime, a volte, ancora più specificatamente radicate nel territorio ed espressione di una cultura che necessita d’essere compresa e contestualizzata, prima di essere fruita. Lo spazio dal quale provengono i suoni, quindi, si riduce all’eventuale riferimento nel titolo che compare nel player del file, mentre i dati scorrono inesorabili a riempire il buffer e il processore della scheda sonora prima di arrivare alle nostre orecchie. Ma tanto più distante è localizzata l’origine della trasmissione, tanto più affascinante sarà l’opportunità di ascolto, e su quest’ipotesi si basa Radio Astronomy, l’ambizioso progetto dei Radioqualia (Honor Harger e Adam Hyde) che hanno realizzato stabilendo collaborazioni con radio telescopi sparsi per il globo. I suoni provenienti dallo spazio remoto sono intercettati e decodificati dagli stessi radiotelescopi e incanalati in uno specifico flusso sonoro in rete che connette definitivamente qualsiasi località raggiunta dal network con le frequenze generatesi ad quantità ragguardevoli di anni-luce di distanza. Come la definiscono gli stessi autori Radio Astronomy è “una stazione radio che trasmette i suoni dallo spazio”, e una delle sue qualità più evidenti è l’implementazione della possibilità di ascoltare frequenze realmente distanti centuplicando l’effetto di spazio remoto a cui la rete ci ha abituato.