Camera Lucida, A Three-Dimensional Sonochemical Observatory.

Camera Lucida

La ‘sonoluminescenza’ è quel fenomeno, scoperto già nel 1929 da H. Frenzel e H. Schultes, che chimicamente trasforma il suono in luce. La (accidentale) scoperta rivelò che sciogliendo ossigeno in acqua, questo s’illuminava se irradiato da segnali ultrasonici sufficientemente forti, poichè le bolle formatesi all’interno collassano per la pressione del liquido e rilasciano per un tempo infinintesimale l’energia in forma luminosa. Proprio questo fenomeno è sfruttato dall’installazione Camera Lucida di Evelina Domnitch e Dmitry Gelfand che hanno realizzato un contenitore trasparente riempito di liquido gassoso con, attaccatti alle pareti, otto traduttori ultrasonici. Questi generano una gamma di frequenze rese visibili mentre attraversano il medium chimico che incontrano nella loro propagazione. Questa visualizzazione del suono è strettamente correlata all’invisibile fisicità dello stesso, e i flebili lampi che attiva, ne illuminano una presenza che altrimenti sarebbe esclusivamente legata alle nostre orecchie. Questa interpretazione chimica (che ha dato il via ad una branca di studi chiamata, appunto, ‘sonochimica’) manifesta le onde al loro passaggio, dando un ‘ombra lucente’ alla loro eterea impalpabilità.