Formula

Formula è il primo sospirato prodotto non esclusivamente sonoro di un artista di rango come Ryoji Ikeda, e testimonia i suoi diversi pregi artistici (visionarietà, impeccabile dettaglio, coerenza nella ricerca) e alcuni suoi difetti umani (riottosità alla comunicazione esterna, innanzitutto). Schemi e foto di una decina d’installazioni, accompagnate dai loro suoni integrati come neri video nel dvd, accompagano sullo stesso supporto riprese, specifiche tecniche ed evoluzione dei suoi attesi concerti dal vivo. Una sincronizzazione perfetta fra frequenze e movimenti sullo schermo, già definita come ‘geometria binaria dello spazio’, che fruisce del buio come dimensione naturale per l’amplificazione percettiva, quasi sempre riuscita in pieno. In particolare emergono gli algoritmi di graduale fluttuazione binaria fra luce e buio, riflessi nell’ossessione del video, con le sue costante gradazioni di blu di sottofondo. E proprio questo si sposa con un minimalismo d’alta scuola espresso nei suoni, e che trova nelle architetture visive costruite una sua collocazione ideale mirabilmente capace di variare la percezione dello spazio. Nel rigore, a volte un pochino ostico, dell’opera rientra tutta la sua concezione, dall’essenzialità delle informazioni fornite, all’abbondanza di bianchi nel layout del libro, fino all’interfaccia ultra-spartana del dvd. Un manifesto personale dell’essenza logica binaria nella sua complessa e infinitamente sfumabile duttilità.