Bass-Station, music server dentro un ghetto-blaster

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L’aspetto dell’hardware ha una componente fortemente simbolica nella rappresentazione dei suoi contenuti, e i costruttori di macchine e riproduttori sonori l’hanno capito da tempo. Reinterpretando quest’assioma gli artisti Mark Argo e Ahmi Wolf hanno creato Bass-Station, un ghetto-blaster in pieno stile anni ottanta, che, svuotato della sua originaria meccanica, ha inglobato un computer con file server linux, player e decoder mp3, e scheda di trasmissione wi-fi. In questo modo il suo ruolo storico, quello di diffondere suoni condividendoli con il quartiere (ghetto) è rinato potenziato delle possibilità espanse dell’informatica contemporanea. Il network locale che esso crea è accessibile automaticamente a tutti coloro che sono ad una distanza sufficiente, scambiandosi contenuti di qualsiasi tipo. L’icona musicale dell’apparecchio, infatti, mantiene intatta la sua valenza comunitaria, evolvendo il tipo d’interazione ad uno scambio immediato di dati e suoni in una zona urbana fra le poche a voler realmente essere temporaneamente autonoma.