Verostko, storica arte algoritmica.

Fra i padri della contemporanea arte digitale c’è R. Verostko (1929, USA), un artista che appartiene alla cosiddetta arte algoritmica, movimento che ha avuto origine alla fine degli anni cinquanta negli Stati Uniti in seguito allo sviluppo dei calcolatori e alla nascita della computer grafica. Verotsko appartiene alla seconda generazione di questi artisti, ovvero viene dopo B.Laposky, M.Noll, K.Knowlton, ma ha lavorato nella stessa area di ricerca, quella dei computer artists, che si sono occupati per primi delle relazioni tra linguaggi di programmazione e immagini, ovvero tra software e arte. Come spiega lo stesso autore gli artisti `algoritmici«, o algorists, “sono artisti che presentano e gestiscono algoritmi orginali nella creazione del loro lavoro.” I primi lavori di Verostko risalgono ai primi anni ottanta, e consistono in disegni algoritmici realizzati con una stampante a inchiostro. Nel 1987, l’autore crea il primo software capace di guidare le `pennellate« dei quadri con dei pennelli orientati montati sulla stampante a inchiostro. A partire da questo momento ha inizio il cosiddetto periodo `digitale« di V. che abbandona le tecniche tradizionali di pittura che aveva usato per le sue opere precedenti (periodo pre-algoritmico, 1947-80 c.ca, fatto di disegni e dipinti a olio su tela di genere realistico). Le opere sono realizzate grazie all«uso di appositi software e delle pen plotters grazie ai quali ottiene una menzione onoraria all«interno dei Prix Ars Electronica del 93. L’artista sarà presente sarà presente nella prossima edizione del festival con un lavoro intitolato Epigenetic Painting, in cui il software funziona come un genotipo da cui prende forma l«opera d«arte. In questo caso, l«arte viene dal codice in quanto l«opera sarebbe impossibile senza l«impiego del software.

Angela Serino

Angela Serino