Lowtech, riciclare la tecnologia per fare arte.

Lowtech è nata dalle menti del gruppo Redundant Technology Initiative nel 1997 ed è una delle poche company in cui tecnologia, creatività e formazione sono associate all’accessibilità. Con sede a Sheffield, UK, si propongono di costruire un nuovo modo di utilizzare e “vivere” la tecnologia, ribaltando la logica che alimenta il mercato dell’IT. Non sono i computer nuovi e potenti a essere avidamente acquistati, ma quelli ormai in disuso, che le business company gettano ogni anno e che vanno ad affollare le discariche. Lo scorso anno, oltre un milione di PC sono stati gettati dal business inglese. Il progetto Lowtech infonde invece la consapevolezza, in modo creativo e divertente, che la tecnologia può essere usata “ad arte” e tante vecchie macchine non sono da eliminare, ma possono essere sempre utili per la formazione o per rivivere in un’installazione artistica: il gruppo RTI infatti non compra computer, ma riutilizza quelli ormai “passati” per workshop o per mostre d’arte. I computer meno vecchi che il gruppo riceve, perlopiù in donazione, sono utilizzati in un Access Space, dove ognuno ha libero accesso e può imparare a lavorare al computer, creare e comunicare on line. I software utilizzati sono regolarmente free e ognuno viene messo in condizione di saperli usare: uno dei progetti in corso è infatti “Grow Your Own Media Lab!” per formare una rete di collettivi che, all’interno della Gran Bretagna, diano vita a progetti integrati di riciclo dei computer. I computer “di antiquariato” sono invece usati per costruire installazioni e sono esposti in mostre ed eventi d’arte, per creare la giusta consapevolezza del problema. Di conseguenza, nuovi computer sono donati al collettivo RTI e il processo di “riciclo” continua. Tatiana Bazzichelli