Jens Brand – Motors / Ratchets

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vinyl LP – Staalplaat

Quando si parla di simulazione negli ambiti della contemporanea sperimentazione audio e di quella che è la complessa relazione fra analogico e digitale è certamente più frequente il caso di progetti elettronici che ricreino suoni realistici piuttosto che il contrario – e cioè artefatti analogici che imitino la specifica risoluzione e grana dei suoni sintetici. È proprio in questa seconda e inconsueta categoria che è da classificare Motors / Ratchets di Jens Brand, artista cross-media che vive e lavora a Berlino, affascinato dall’idea di creare musica acustica che abbia la stessa qualità di quella elettronica. In questo album le registrazioni sono divise fra suoni di motori e di cricchetti, piccoli dispositivi di legno quest’ultimi capaci d’infinitesimali ticchettii. Sono frequenze estremamente dense – prodotte da piccoli congegni meccanici la cui velocità e direzione sono controllate per mezzo di un computer – quelle che serpeggiano fra i solchi di questa concettuale uscita Staalplaat. È una sorta di rumore bianco, unisono d’infiniti clic, come uno scroscio intenso che percepiamo solo nella sommatoria delle energie messe in gioco. Anche i motori elettrici, in maniera analoga ai cricchetti, vengono controllati tramite una patch max-msp, utilizzando regolatori di frequenza che modulano meticolosamente le risonanze, producendo loop dilatati e siderali. Insomma, le registrazioni sembrano digitali ma sono fondamentalmente analogiche, strutturate per realizzare quella che è l’articolata progettualità dell’autore, che maniacalmente sottolinea anche di non amare gli altoparlanti e di sognare una musica elettronica senza fili, i cui volumi siano direttamente espressione degli oggetti. Le cose spesso non sono quello che apparentemente sembrano: in quest’opera di Brand c’è una sorta di sfida alla realtà, la costruzione di un setting anomalo ma dove comunque l’artista stabilisce precise condizioni ideali, che sono anche fatte di speciali relazioni con gli spazi dove questi eventi auditivi sono messi in opera al fine di concretizzare una determinata resa sonora. Il suono ottenuto è saturo d’elementi, è grezzo e lancinante, seppure l’impressione è che sia sintetico. Fa capolino ancora uno dei capisaldi teorici delle avanguardie novecentesche: l’esplorazione del dualismo naturale-artificiale, relazione che evidentemente coinvolge tutto il passaggio fra la modernità e il post-umanesimo.

 

Jens Brand – Motors / Ratchets