Inside Inside, autoimmune futures

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Inside Inside è un’installazione interattiva per un giocatore e spettatori multipli, di Douglas Edric Stanley. Due schermi e un controller invitano a giocare ad Inside, un famoso videogame di Playdead ambientato in un futuro distopico in cui un’oligarchia di pochi eletti governa le menti di moltitudini di umani ridotti ad una schiavitù incosciente. Man mano che il giocatore avanza nel gioco, il sistema analizza le immagini delle sue ambientazioni e le associa ad altri scenari che appaiono sul secondo schermo: una rete neurale è stata infatti addestrata per intercettare scenari da un database di storici film distopici in qualche modo simili a quelle del gioco in atto, come ad esempio Metropolis, AI, ET, Blade Runner etc. Indugiando e avanzando negli enigmi di Inside i giocatori possono quindi istigare un montaggio parallelo da un punto di vista estetico sorprendentemente simile, e ricontestualizzato in men che non si dica da tutte le precedenti storie, i cui tempi, sequenze e durata dipendono dall’indole, ritmo e andatura del gameplay. Immaginando di condurre il gioco, probabilmente ad un certo punto si potrebbe perdere la percezione di causalità: quale delle due sequenze in realtà genera l’altra? É l’anelito alla risoluzione dell’enigma del gioco che conduce i meccanismi del sistema o la curiosità di scoprire quale scenario si possa generare nello schermo di sequenze filmiche muovendomi a caso negli spazi più inesplorati e indifferenti o addirittura dannosi per la dinamica dello stesso videogioco? C’è smarrimento, di sicuro. Come fosse un processo autoimmune, la risposta ad un cambiamento di un organismo complesso come un videogioco non fa che generare un altro distopico angosciante cinematico destino.

 

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© Douglas Edric Stanley, abstractmachine.net © Douglas Edric Stanley, abstractmachine.net