Charles Pennequin – Dictaphones

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LP – FRAC Franche-Comté

Provenienti da un copioso archivio di mini-cassette, in Dictaphones di Charles Pennequin sono raccolte registrazioni di letture, monologhi, voci ed esperimenti vari di poesia sonora, materiali spesso anche inediti che sono stati accuratamente conservati per più di due decadi. Il poeta, scrittore e interprete transalpino – nato nel 1965 a Cambrai – non è certo artista che passa inosservato nelle sue singolari espressioni vocali, capace d’un fluire di testi che è inglobato in una recitazione assai metamorfica, piuttosto anarchica e passionale. Gli antecedenti d’un simile approccio possono essere fatti risalire al dada e a tutta la scienza combinatoria di sensi e letteratura che dai surrealisti arriva ai flussi di coscienza degli anni cinquanta e sessanta. Il popolare e il dotto, tuttavia, si riconciliano in queste registrazioni, grazie ad un rimestamento scenico che è tipico più delle post-avanguardie che delle avanguardie storiche, inventando una politica del linguaggio che è stata urgente e necessaria nell’evolversi delle scene sound poetry. Si parla con la gola verrebbe da dire e Pennequin non ha filtri, è un fiume in piena, è un assoluto talento interpretativo che macina tutto, anche errori, lacune, teorie e impulsi non ancora bene sedimentati. L’uscita, che è un’edizione limitata di soli 200 esemplari, si deve al Fondo Regionale di Arte Contemporanea (FRAC) della Franca Contea, un’istituzione che organizza regolarmente incontri con artisti, sessioni video, conferenze, spettacoli serali e concerti, nell’intento di costruire una propria collezione, diffonderla tra il pubblico più diversificato, promuovendo forme di consapevolezza sulle progettualità delle scene contemporanee. Non aspettatevi un gran lavorio musicale sottostante alle vocalità improvvisative, non è quello il centro della ricerca per Pennequin, seppure il centellinato rimestio sonoro sia sempre puntuale e funzionalmente gestito o estemporaneo, che al fine di questo tipo di sperimentazioni è comunque coerente. Quello che rimane impresso in questa carrellata di reperti è una prorompente personalità che mescola metafisica, morte, vita e amore, scrittura e discorso, poesia e rivolta, agitando un aplomb volutamente âgée, ricercato e dissidente.

 

Charles Pennequin – Dictaphones b-side