Aura Calculata, challenging the tonal scale

auracalculata

Uno spazio buio è illuminato da una costruzione patafisica composta da un cerchio di tubi acrilici con liquidi al neon. I click elettrici accendono e spengono le luci al neon con una sincronizzazione precisa come se fosse un codice segreto di intercomunicazione. Le operazioni di occlusione del congegno sono osservabili attraverso delle canne tubolari sinuose. I click sporadici stabiliscono una necessaria interruzione percussiva al ronzio organico. L’autonomia delle macchine – i suoi meccanismi di autoregolazione incessanti – la sua ossessione per le proprie funzioni – sottintendono un senso di auto-conoscenza e auto-consapevolezza. L’idea di impartire sensibilità agli automi rappresenta un tropo secolare, ma una rinascita emerge nella scultura robotica contemporanea circondata dalle preoccupazioni attuali sull’intelligenza artificiale. Aura Calculata di Tim Otto Roth funziona consentendo all’acqua di fluire nella scultura passando attraverso una serie di valvole che permettono l’ingresso in ogni tubo acrilico. Viene raggiunto un equilibrio liquido poiché tutti i tubi contengono una distribuzione uniforme di acqua. Ma i tubi sono collegati anche a una rete di cavi elettrici che consente a ciascuno di comunicare tra loro i propri stati. La modalità di comunicazione si basa su una regola di semplici interazioni di vicinato simile al modo in cui funzionano gli Automi Cellulari. Gli Automi Cellulari, come il famoso Game of Life di Conway, operano interagendo in modo locale con agenti individuali creando pattern macroscopici molto più grandi. Sebbene le AC siano definite da una serie di regole matematiche astratte, ci sono molti esempi analoghi che si possono trovare in natura. L’esempio canonico di questo comportamento emergente – strutture globali generate da agenti locali – sono i tumuli creati dalle termiti, un lavoro spesso inconsapevole della forma precisa che vanno creando. Nel caso dell’Aura Calculata lo stato globale è espresso dai toni delle canne d’organo. In questo senso il pezzo è una sonificazione di agenti locali che creano una struttura globale. Quando l’aria scorre in ogni tubo viene generata una nota relativa al livello dell’acqua. Man mano che la comunicazione tra i tubi si sviluppa, i livelli cambiano e di conseguenza cambia anche l’intonazione e il timbro delle note. All’inizio, il livello dell’acqua è uguale per ciascuno. Questo produce caratteristiche tonali e timbriche identiche. Ma quando i livelli relativi iniziano a cambiare le differenze microtonali delle note iniziano a farsi sentire. Come Aura Calculata è diversa da un organo a canne standard di chiesa, sia visivamente che concettualmente, è diversa anche dalla scala musicale occidentale dominante. Aura Calculata sfida l’egemonia della scala tonale occidentale perché la lunghezza d’onda dei toni sinusoidali cambia metricamente rispetto a logaritmicamente. Questo genera variazioni microtonali molto più piccole, quasi impercettibili nei toni più bassi e differenze molto più grandi in quelle più alte. Paul Prudence

 

aura calculata (2016) – a self-organizing water organ by Tim Otto Roth