Water Printer, description

waterprinter

La storia dell’uomo attraverso i secoli ha visto il susseguirsi di molte epoche, scoperte, successi e fallimenti. La crescita del genere umano è sempre andata di pari passo con la crescita dei consumi, dei profitti, delle comunicazioni, della tecnica e della scienza, senza particolari eccezioni. Protagonista assoluta degli ultimi secoli è indubbiamente la macchina. Esaltata dal futurismo e trasformata dall’elettronica e dall’elettrotecnica, essa è permeata in tutti gli ambiti dall’industria al quotidiano rinnovandosi e cambiando forma, fino alla maturata complicità con l’informatica. Nell’immaginario collettivo la macchina, più di ogni altra cosa, è sinonimo di utilità ed efficienza. L’artista californiano Daniel Watkins ha costruito una macchina con lo scopo di sovvertire queste convinzioni, lasciando spazio alla riflessione: una sfida al concetto di futuro basato sulla validità dei processi. Water Printer è una macchina a cui viene deliberatamente affidato un compito impossibile: stampare sulla superficie dell’acqua. Una operosa testina viaggia sul proprio binario, sfiorando la superficie di un piccolo specchio d’acqua intenta a fallire nello stampare parole e frasi, concetti, forse. Niente di tutto questo si concretizza in una vera stampa, ciò che resta dei testi – universali testimoni del sapere – è un brulicare di increspature d’acqua illuminate da un vecchio schermo a tubo catodico, unico testimone di qualche forma di comunicazione. In questa installazione la macchina viene sottratta ai suoi compiti. Tutti i cavi restano ben esposti, per non nascondere la natura della macchina. Non c’è nessuna ricerca di design, nessun abbellimento, solo la distruzione delle aspettative riposte nella tecnologia.

 

Daniel Watkins – Water Printer