Peter Ablinger – Augmented Study (2012) for 16 violins

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CD – Sacred Realism

Una singola registrazione del glissando di violino di Johnny Chang è mutuata in una multi-traccia e un violino diventa sedici. L’Augmented Study serie di Peter Ablinger è incentrata sulla “tensione tra la ridondanza dei materiali e la complessità dell’esperienza”, è quindi chiaro allora perché questo specifico lavoro è considerato una versione studio: non è mai stato destinato ad essere eseguito dal vivo e per Ablinger solo la versione finale per 7 violini è stato il risultato dell’intera ricerca. Tuttavia, alla Sacred Realism è questa la versione che hanno preferito dare alle stampe, forse proprio nell’accezione di suggerire la massima ridondanza di materiali semplici. La sovrapposizione delle sedici tracce di violino – similarmente a come Glenn Branca ci ha abituato nei suoi ensemble di chitarre elettriche – sembra aspirare l’ascoltatore in un vortice, un fenomeno che non conosce tempo e spazio. Il glissando qui non è un effetto ornamentale e la tecnica serve infine in virtù d’un enfasi, d’uno scivolamento progressivo al quale non ci si può sottrarre. Peter Ablinger non è nuovo nel decostruire elementi auditivi di vario tipo per ricombinarli dopo seguendo diverse procedure, mettendo in discussione anche le abitudini di ascolto. Le sequenze continue e sovrapposte diventano quindi un evento in sé, confondendoci rispetto all’esatta percezione di dove un suono finisca e incominci l’altro, traendoci in inganno rispetto alla sincronia delle registrazioni. “I suoni non sono suoni, essi sono qui per distrarre l’intelletto e per lenire i sensi, non una volta l’ascolto è l’ascolto, l’ascolto è quello che crea me”, così in altre occasioni s’è pronunciato il compositore austriaco e la paradossale citazione sembra ancora essere buona oggi per controbilanciare postulati teorici adottati alla lettera, fra realtà e percezione allucinatoria della realtà. Eppure ancora una volta l’idea permea tutto: questo concettualismo minimizza lo sforzo e ottimizza il risultato, trasportandoci davvero in un viaggio onirico e senza fine.

 

Peter Ablinger: Augmented Study