PleaseSpam.Us, the vendetta dell broadcasting di massa delle email

PleaseSpam.US

Transmediale 2008 ha invitato i suoi partecipanti a “conspirare” e, durante il festival, il potenziale intrinseco di quest’appello è stato esplorato estensivamente. Una di queste opportunità era indubbiamente fornita da Jonah Brucker-Cohen con il suo progetto PleaseSpam.Us. Questo è un progetto di filtering collaborativo web (2.0) based e un sistema di voto che incoraggia gli utenti a sottoporre indirizzi email e votare se questi stessi indirizzi vale la pena che attraggano gli spammer. Lo spam, anche conosciuto come unsolicited bulk email (UBE) o unsolicited commercial email (UCE) è la pratica di inviare messaggi di posta elettronica non richiesti, spesso con contenuti commerciali in larga quantità e con un set di destinatari indiscriminato. Le email sono un medium estremamente economico, e gli spammer professionali hanno automatizzato ad alto livello i loro processi. Milioni di indirizzi di posta elettronica possono essere acquistati per poco da un’industria underground che rastrella indirizzi email e poi li vende come sostanziosi database. I cosiddetti Spam Bots sono web crawlers che raccolgono indirizzi email da siti web, newsgroup, posting su special-interest group (SIG), e conversazioni in chat, collezionandoli senza sosta. Gli indirizzi di posta elettronica hanno un formato specifico, cosicchè gli spambot sono sufficientemente semplici da programmare. Perciò lo spamming diventa economicamente conveniente già con riscontri estremamente bassi. Il sito PleaseSpam.Us diventa perciò un luogo per cospirare contro gli oppressori in senso lato. Ricevendo abbastanza “voti”, gli indirizzi email sono quindi pubblicati nella sua home page, codificati in maniera tale da attrarre gli spambot che successivamente gli invieranno una quantità imprevedibile di spam. Con questo progetto Jonah Brucker-Cohen continua ad alimentare il suo lavoro sui “Deconstructing Networks“. La sua ricerca include progetti che sfidano criticamente e sovvertono le percezioni condivise dell’interazione in rete e la sua esperienza. E questo lavoro sembra restituire all’utente la voce per pretendere attenzione pubblica sull’abuso delle email trattate come un nuovo sistema di broadcasting di massa. Rivelatorio è il fatto che il Presidente degli Stati Uniti sia in cima alla lista dei potenziali destinatari di spam.

Valentina Culatti