Nika Son – Drift

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CD – Futura Resistenza

L’occasione che ha dato a Nika Son la giusta motivazione per questa uscita è stata quella di supportare la regista Helena Wittmann, che per il suo film Drift – poi uscito nel 2017 – aveva bisogno di un concept musicale che fosse coerente all’ampio ventaglio di stili narrativi già dispiegati nella complessa sceneggiatura. Sono field recording, che partono dal Mare del Nord, poi effettuate attraversando l’Oceano Atlantico, dai Caraibi alle Azzorre: tredici tracce estratte direttamente della colonna sonora originale del film e due – D5 e N5 – che sono state costruite per un’ìnstallazione video-sonora, Wildness Of Waves, frutto anche questa della collaborazione fra i due autori. Nika Son lascia che sia l’acqua stessa a raccontare una storia e gli ascoltatori non possono che essere ricettivi di questo corpo risonante e dei movimenti visceralmente mutevoli, fisici ma anche frutto delle emozioni suscitate dall’esperienza e quindi immaginari, trasformazioni che emergono in uno spazio distinto e tangibile. Il mare, quindi, non è solo un elemento sonoro, ma diventa il mezzo attraverso il quale Nika Son costruisce un ambiente immersivo e multisensoriale. I riverberi delle onde, i sibili del vento, le oscillazioni delle correnti trovano una dimensione tanto sonora quanto intima e passionale, capace di coinvolgere l’ascoltatore in un’esperienza profondamente meditativa. Le composizioni non seguono strutture canoniche ma si sviluppano come flussi continui, cercando di catturare l’imprevedibilità del mare. Il linguaggio sonoro è minimalista ma anche ricco di dettagli, con un’attenzione particolare agli spazi vuoti e ai momenti di sospensione. Ogni suono sembra emergere lentamente, quasi come un’apparizione, per poi svanire in maniera delicata, in una danza costante fra presenza e assenza, dove le tracce s’imprimono come lenti movimenti di marea, feconde di pause e silenzi, con i rumori ambientali che diventano altrettanto importanti dei suoni più evidenti. La ripetizione e la variazione costante di motivi sonori suggeriscono un moto perpetuo e nonostante la forte natura ambientale delle registrazioni l’insieme non risulta mai statico: c’è sempre, infatti, una continua tensione tra il movimento e la quiete, tra la forza implacabile dell’acqua e i suoi momenti più placidi. Nika Son riesce a evocare immagini e sensazioni che trascendono l’ascolto, portando chiunque s’immerga in Drift in una sorta di viaggio ipnotico, dove il confine tra suono reale e immaginazione definitivamente sfuma. La componente visuale e cinematografica della sua musica è palpabile, ed è proprio questa fusione tra suono e visione a rendere l’opera capace di coinvolgere profondamente all’ascolto.

 

Nika Son – Drift