Forest Scratching, Sounding Polaroids, derivative sound ecologies

forest-scratching

Un tavolo inquadrato dall’alto e una distesa di piccoli oggetti mediatici insolitamente assortiti: microfoni, registratori a nastro, un giradischi e poi una serie di polaroid. É così che si presenta al pubblico di Instagram la performance sonora Forest Scratching, Sounding Polaroids di Alexey Seliverstov. È un lavoro iniziato anni addietro attraverso registrazioni di canti e richiami di uccelli fatte in giro per il mondo, ma agli spettatori basta premere play per entrare nella foresta immaginaria di suoni che prende vita mentre l’artista, come un demiurgo, da il via alla sua personalissima orchestra. I vinili cominciano a girare, uccelli diurni europei e notturni americani saltano fuori dai registratori a nastro, convivendo per la prima volta tra loro e ancora, con altri volatili, stavolta completamente artificiali, che fanno eco tra i diversi microfoni. E poi le polaroid, scattate nei boschi a sud della California, trasformate attraverso l’applicazione di nastri VHS in tessere magnetiche sonore e lette attraverso un Califone Cardmaster Magnetic Card Reader, un apparecchio originariamente concepito per insegnare ai bambini o alle persone con problemi di apprendimento a leggere e pronunciare correttamente le parole. L’ecologia di mezzi di riproduzione messa in piedi da Seliverstov rincorre la complessità dell’ecologia di partenza, mixandola ma senza alterarne significativamente la percezione. Lo straniamento dei suoni rispetto agli strumenti manipolati si attiva sia in forma sonora, sia nella sua componente visiva, meramente funzionale, ma ancora tenacemente presente.

 

Alexey Seliverstov – Forest Scratching, Sounding Polaroids

@grayskiesforever

♬ original sound – Alexey Seliverstov