GhostFood
 – The
taste
of
climate
change

ghostfood

Molti cibi come il caffè, il vino, il cioccolato e il miele appartengono alla lista degli alimenti comunemente usati che, a seguito dei cambiamenti climatici in corso, potrebbero ben presto scomparire o non crescere più nelle stesse regioni o con gli stessi metodi usati fino ad oggi. In attesa che tutto ciò divenga realtà, le artiste Miriam Simun e Miriam Songster hanno deciso di portare per strada, da Philadelphia a New York, un assaggio di come potrebbe essere la nostra alimentazione futura. GhostFood, un camion attrezzato per distribuire una piccola selezione di sostituti artificiali per cibi a rischio di estinzione, presentati in tre menù: merluzzo, burro di arachidi e cioccolato. Ordinandone uno si viene muniti di tutto il necessario per fruire il “pasto del futuro”: del cibo reale, scelto tra gli alimenti che più di altri risultano resistenti ai cambiamenti climatici e un apparecchio da indossare sul viso che, generando un odore molto simile alle pietanze del menù scelto, in uno stile quasi “buñuelliano”, accompagna il fruitore nella sua personale esperienza alla ricerca del proprio “Ghost Food”. Le due artiste, che già in passato avevano lavorato rispettivamente col cibo e con gli odori (ricordiamo il formaggio fatto con latte umano della Simun e l’installazione Stop and Smell ___ nella quale la Songster ha ricreato l’odore del balsamo di Cleopatra) hanno unito le forze per concedere al loro pubblico un’esperienza che lascia spazio ad una vasta gamma di riflessioni e reazioni che può andare dallo sperimentare come i nostri sensi si combinino per creare la percezione di sapore, al riflettere sui mutamenti verso i quali il genere umano sta andando incontro, passando attraverso il concetto di memoria olfattiva. Benedetta Sabatini